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I professori emeriti e onorari

Giancarlo Consonni

Professore emerito del Politecnico di Milano

I risultati conseguiti in oltre quarant’anni di ricerche da Giancarlo Consonni si possono ricondurre a quattro ambiti problematici.

I processi di formazione della metropoli contemporanea.
L’attenzione alle nuove dinamiche relazioni fra città e campagna che hanno interessato il quadro lombardo ha consentito a Consonni di datare fra Sette e Ottocento l’avvio della vicenda metropolitana, innovando il quadro interpretativo dei fenomeni metropolitani.
Le ricerche hanno interessato le relazioni economiche e gli assetti territoriali anche a più ampia scala. È il caso degli studi su gli squilibri territoriali in Italia, sul quadro strutturale dell’agricoltura italiana e sui rapporti fra sistema infrastrutturale e dinamiche insediative.

La storia della cultura architettonica e urbanistica in età contemporanea.
L’indagine ha interessato alcuni esiti emblematici nel campo del disegno urbano e dell’architettura, come anche i loro fondamenti teorici. Lo scavo si è spinto in profondità sul progetto modernista allo scopo di ricostruirne strategie, potenzialità e limiti. In quest’ottica si collocano anche gli studi monografici su singole figure: Giuseppe Pagano, Piero Bottoni, Carlo De Carli, Le Corbusier, Giuseppe Terragni e Edoardo Persico.

La teoria e la pratica del progetto urbano.
Al centro della ricerca teorica e progettuale su questo tema ci sono le relazioni costitutive degli spazi urbani nella storia, con particolare attenzione al principio dell’urbanità e alle ragioni della sua crisi nella realtà contemporanea. La frequentazione di altri saperi e il confronto con altri punti di vista hanno consentito a Consonni di mettere a fuoco categorie interpretative che intrecciano gli assetti insediativi con i quadri relazionali che sostanziano i modi di abitare. Consonni ha potuto così dare un contributo originale alla rifondazione dei principi del disegno urbano nella prospettiva del perseguimento di un habitat inclusivo e caratterizzato da bellezza civile.

«Il girotondo delle Muse»: specificità, analogie e reciproci nutrimenti fra i diversi modi dell’espressione artistica.
L’attenzione alla specificità di ciascuna arte, chiarita anche per differenza, ha portato Consonni a esplorare le possibili analogie, influenze e interferenze nei procedimenti interpretativi e creativi, nella convinzione che per chi pratica l’architettura e il disegno urbano sia quanto mai fecondo frequentare il «girotondo delle muse» (Jurij M. Lotman). Le ricognizioni compiute, sul versante della letteratura e della pittura hanno mostrato a quali nutrimenti possa attingere il progetto di città oggi.

Le ricerche su questi temi sono state rese più consapevoli da una produzione in proprio nei campi della pittura e della poesia (Consonni ha vinto il premio Biagio Marin, è stato due volte finalista al premio Viareggio ed è stato insignito del premio Maria Corti).

Sul versante gestionale, nel Politecnico di Milano, Consonni si è impegnato con costanza e dedizione sia nella direzione di strutture (in primis l’Archivio Piero Bottoni, che ha contribuito a fondare) sia come membro di organi di gestione dell’Ateneo. In questa veste ha dato un contributo rilevante in fasi cruciali: come membro Senato Accademico Integrato, nell’elaborazione del primo Statuto dell’autonomia; come vice-presidente Commissione d’Ateneo, nella configurazione delle strutture dipartimentali; come membro del Senato Accademico, nella nascita della Facoltà di Architettura Civile.

Note di carriera gentilmente fornite dal professor Consonni nel 2023