Quattro progetti del Politecnico finanziati dal Fondo Italiano per la Scienza
Quattro nuovi progetti del Politecnico di Milano sono stati ammessi ai finanziamenti del Fondo Italiano per la Scienza (Bando FIS2), lo stanziamento per la ricerca di base istituito dal Ministero dell’Università e Ricerca pensato per sostenere la ricerca fondamentale in Italia supportando l’attività di ricercatori emergenti ed esperti. Il Fondo Italiano per la Scienza (FIS) si ispira al modello dello European Research Council (ERC) e mira a promuovere progetti di alto valore scientifico, condotti da ricercatori attivi in enti di ricerca italiani.
Il fondo prevede diverse tipologie di finanziamento, pensate per adattarsi alle varie fasi della carriera accademica, supportando le attività di giovani ricercatori emergenti (Starting Grant), ricercatori in fase intermedia della carriera (Consolidator Grant) e ricercatori affermati (Advanced Grant). Nell’ambito del Bando FIS2 sono stati finanziati altri due progetti coordinati da docenti del Politecnico di Milano, Giacomo Ghiringhelli (abovEF) e Francesco Regazzoni (SYNERGIZE). Per informazioni specifiche su questi progetti.
I progetti del Politecnico di Milano verranno sostenuti con un finanziamento complessivo di oltre 9 milioni di Euro; nell’ambito del Bando FIS2 il Ministero dell’Università e Ricerca ha previsto stanziamenti per oltre 330 milioni.

Giorgio Besagni
AURIGA - Unveiling the RIddles of GAs-liquid fluid dynamics: towards novel carbon dioxide absorption systems
Il progetto AURIGA è curato da Giorgio Besagni, Professore associato del Dipartimento di Energia; grazie a un finanziamento di oltre 1.5M€ punta a sviluppare nuovi sistemi di assorbimento della CO₂.
AURIGA si propone di affrontare alcune delle principali sfide nella fluidodinamica dei fluidi bifase, un fenomeno intrinsecamente complesso e ancora poco compreso, con conseguenti importanti implicazioni nella progettazione e ottimizzazione dei reattori multifase. Il progetto svilupperà una teoria innovativa per interpretare le transizioni di regime nei flussi gas-liquido, con il supporto di indagini sperimentali su diverse scale, e applicherà questi principi alla progettazione di una nuova tecnologia basata su liquidi ionici per l’assorbimento della CO₂, di cui sarà valutato l'impatto a livello nazionale. Il sistema proposto, che combina colonne a bolle con liquidi ionici, mira a sostituire le tecnologie tradizionali con soluzioni più efficienti e sostenibili; questa tecnologia potrà, quindi, contribuire alla transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio.
Giorgio Besagni è Professore Associato di Fisica Tecnica. Si è laureato con lode in Ingegneria Energetica nel 2012 e ha completato il suo dottorato in Scienze e Tecnologie Energetiche e Nucleari nel 2016. Dopo un periodo di ricerca post-dottorato presso il Politecnico di Milano, si è trasferito nel centro di innovazione di un’azienda privata. A partire da luglio 2017 è stato ricercatore presso RSE. Dopo un periodo come ricercatore presso il Politecnico di Milano da gennaio 2024 è Professore Associato presso il dipartimento di Energia. Il percorso accademico di Giorgio è stato arricchito da esperienze internazionali presso l’Helmholtz-Zentrum Dresden-Rossendorf, Dresda, Germania (2015) e presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica, TU/Eindovhen, Paesi Bassi (2019). Giorgio è autore di oltre 130 pubblicazioni tra riviste internazionali, capitoli di libri e atti di convegni. È editor per Applied Thermal Engineering, Journal of Cleaner Production, Renewable Energy, Chemical Engineering Science, Chemical Engineering Research and Design. Per quattro anni consecutivi (2020, 2021, 2022, 2023) è stato elencato nel 2% dei migliori ricercatori a livello mondiale. Le sue principali aree di ricerca riguardano analisi sperimentali e numeriche di flussi multifase, analisi sperimentali e numeriche di tecnologie basate su energie rinnovabili, modellizzazione multiscala del settore residenziale.

Daniele Fiorito
NESOC - Novel Enzymatic Strategies for Organoboron Chemistry
Il progetto di Daniele Fiorito, ricercatore del Dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica “Giulio Natta”, finanziato con oltre 1,3 milioni di euro, mira a trasformare il campo della sintesi organica attraverso la biocatalisi, ovvero l'impiego di enzimi come catalizzatori nelle reazioni chimiche.
Il progetto NESOC integra le tecniche più avanzate della biocatalisi con strategie di sintesi innovative per affrontare alcune delle sfide più complesse della chimica organica, tra cui la sostenibilità ambientale, la sicurezza dei processi, l’elevata efficienza e selettività, e l’applicabilità su scala industriale.
L’obiettivo di NESOC è sviluppare nuove reazioni biocatalitiche per la sintesi e la funzionalizzazione di composti organici del boro, un elemento chiave per la formazione di legami nelle molecole organiche. Il progetto punta a combinare la selettività e l'eco-compatibilità della biocatalisi con attività enzimatiche inesistenti in natura per la sintesi di composti organici del boro. Questo approccio consentirà di superare le attuali limitazioni della chimica del boro, introducendo nuove forme di reattività e riducendo l'impatto ambientale legato all'impiego di risorse non rinnovabili. I risultati di NESOC avranno ricadute significative in diversi settori, dalla chimica farmaceutica ai materiali avanzati, dalla biochimica degli enzimi ai processi industriali.
Daniele Fiorito è ricercatore in Fondamenti Chimici delle Tecnologie. Ha conseguito la laurea in Chimica presso l’Università degli Studi di Milano nel 2015 e il dottorato di ricerca nel 2019 all’Università di Ginevra, Svizzera, sotto la supervisione del Prof. Clement Mazet. Successivamente, ha svolto attività di ricerca all’Università di Bristol, Regno Unito, nel gruppo del Prof. Varinder Aggarwal. Esperto di catalisi omogenea applicata alla chimica organica, si occupa di metodologie sostenibili per la sintesi di molecole complesse, prodotti naturali e materiali innovativi da fonti rinnovabili. Ha pubblicato lavori sulle più importanti riviste scientifiche internazionali e ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti, tra cui la Postdoc Mobility Fellowship del Fondo Nazionale Svizzero per la Scienza (2020), il Premio alla Ricerca Junior – Metodologie in Chimica Organica della Società Chimica Italiana (2023) e l’IDEA League Visiting Research Fellowship presso TU Delft (2024).

Matteo Giuliani
BERLIN – BEhavioRaL INtelligence for evidence-based adaptation policies
In un clima e una società in continua evoluzione, le infrastrutture idriche come le dighe possono giocare un ruolo fondamentale nel raggiungimento di diversi Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs). Attualmente, oltre 58.000 grandi dighe controllano il 46% dei maggiori fiumi del mondo influenzandone le dinamiche.
Il progetto BERLIN, coordinato da Matteo Giuliani del Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria, utilizzerà modelli basati su dati e tecniche di Machine Learning per far progredire la comprensione e la modellazione di come il comportamento umano influenzi le dinamiche dei sistemi socio-ecologici complessi. Il progetto inoltre affronterà il tema della valutazione del rischio tramite un approccio a tre livelli (consapevolezza, percezione e adattamento al rischio), esplorando come il Social Learning possa supportare le politiche di adattamento al rischio.
Infine, BERLIN integrerà questi risultati in un modello idrologico globale che includerà una rappresentazione esplicita del comportamento degli operatori delle dighe, utile sia per l’analisi retrospettiva di eventi e comportamenti passati, sia per la produzione di proiezioni affidabili e credibili sull’evoluzione futura dei sistemi socio-ecologici.
Matteo Giuliani è professore associato presso il laboratorio Environmental Intelligence for Global Change del Politecnico di Milano. Dopo una laurea magistrale in Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio (Politecnico di Milano e Politecnico di Torino, 2010) e il diploma dell’Alta Scuola Politecnica (2011), ha conseguito un dottorato in Information Technology al Politecnico di Milano (2014), con un periodo di ricerca alla Penn State University. Dal 2018 al 2020 è stato Academic Guest all’ETH di Zurigo collaborando con il SCCER-SoE. La sua ricerca si occupa della gestione integrata delle risorse idriche in sistemi complessi, con particolare attenzione a ottimizzazione multi-obiettivo, reinforcement learning, decision-making in condizioni di incertezza, adattamento ai cambiamenti climatici e intelligenza artificiale per l’analisi di eventi estremi. È membro di comitati tecnici di IFAC, ASCE/EWRI e AGU, e ricopre ruoli editoriali in varie riviste del settore, tra cui Journal of Water Resources Planning and Management, Journal of Hydrology e Frontiers in Water.

Alberto Maria Metelli
HUmLrn - Unified Learning from Diverse Human Feedback
Il progetto HUmLrn, coordinato da Alberto Maria Metelli, affronta il quesito: "Come possono gli agenti di intelligenza artificiale sfruttare al meglio la diversità del feedback umano per migliorare le proprie capacità?". Quando un essere umano è esperto in compiti specifici, il suo feedback rivela obiettivi impliciti che sta ottimizzando.
Le metodologie attuali si concentrano su un intervallo ristretto di feedback, spesso limitato alle dimostrazioni, o presuppongono la disponibilità di una ricompensa specificata, senza integrare altre forme di feedback, come le correzioni, né considerare la presenza di diversi tipi di feedback. Al contrario, gli esseri umani, nell'acquisizione di abilità, possono incorporare in modo flessibile diverse forme di feedback ed estrarne informazioni utili. L’intuizione suggerisce che la sinergia tra queste diverse forme di feedback possa migliorare significativamente i risultati di apprendimento e potenzialmente abilitare nuove capacità altrimenti irraggiungibili.
Il progetto mira a formalizzare questo paradigma innovativo all'interno di un nuovo framework, affrontando la sfida di integrare diverse forme di feedback in una metodologia unificata. Esplorerà le basi teoriche del problema, con particolare attenzione alle complessità statistiche, per poi progettare e sviluppare algoritmi di apprendimento innovativi ed efficienti. Infine, sarà condotta una valutazione sperimentale in un caso d’uso simulato di guida autonoma.
Alberto Maria Metelli, Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria (DEIB), ha conseguito il dottorato di ricerca in Informatica (cum Laude) nel marzo 2021 presso il Politecnico di Milano, discutendo una tesi sulla configurazione dell'ambiente nell'apprendimento per rinforzo, premiata con il “Premio NeoDottori di Ricerca Marco Cadoli 2021” come migliore tesi di dottorato italiana in Intelligenza Artificiale (da AIxIA). È co-fondatore di ML Cube S.r.l., una start-up innovativa che fornisce soluzioni all'avanguardia per sistemi di apprendimento automatico e ottimizzazione del ciclo di vita. I suoi principali interessi di ricerca ruotano attorno all'intelligenza artificiale e all'apprendimento automatico per il processo decisionale sequenziale, in particolare l'apprendimento per rinforzo. È coautore di oltre 30 articoli in conferenze e riviste internazionali sottoposte a revisione paritaria, tra cui JMLR, MLJ, RAS, ICML, NeurIPS, AAAI e AISTATS. È membro della ELLIS Society.